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Nati 19 Mar

Nati

Cara amica,

 

mi chiamo Nati, ho compiuto undici anni e non posso scrivere né leggere. Ho chiesto ai miei fratelli di aiutarmi a scrivere. Faccio la terza elementare in una scuola normale, ma mi è molto difficile e sono minacciata dalla bocciatura. Non posso scrivere né leggere, ma vorrei.

Io e i miei fratelli siamo stati cresciuti dai nonni, la mamma era sempre via e quando veniva a casa litigava con loro e se ne andava nuovamente. Papà non lo conosco, ma alcune persone ci hanno detto che lavorava in un vilaggio vicino, nei cantieri. Non so come sia il suo volto, ma forse un giorno ci cercherà.

Ho nostalgia dei nonni, ci hanno allevati loro, si sono curati di noi loro. Ma si sono ammalati. Tutto era molto difficile e i vicini ci portavano ogni tanto da mangiare. Noi andavamo ad aiutarli a raccogliere il mais, l’uva e loro ci davano da mangiare.

Siamo arrivati a essere portati via dalla Protezione per i bambini. Nessuno poteva prendersi cura di noi. La mamma non tornava più a casa, il nonno era ormai sepolto e la nonna era in fin di vita, ammalata di cancro.

Nessuno ci ha detto dove andavamo, piangevamo e ci siamo trovati a Oradea, in un posto dove c’erano altri bambini che non avevano un luogo dove abitare.

Mio fratello maggiore mi ha detto che sarebbe stato bene, ma non capivamo nulla. Dopo un po’ di tempo Moni ci ha portati qui a casa sua. Qui è la mia casa, mi piace e sono contenta di viverci. Non giudico mia mamma, probabilmente le è molto difficile ‒ così dice Moni, che ogni tanto le paga il viaggio per venire a trovarci,‒ ma non è venuta per il nostro compleanno. Qui ho avuto la prima torta e vorrei che fosse di nuovo il mio compleanno. La nonna non aveva soldi per mantenerci, ma qui è diverso.

Sono stata esaminata da una commissione e Moni ha deciso che ho bisogno di una scuola speciale, una scuola diversa, con un programma più libero, dove posso imparare a leggere e a scrivere.

Non posso leggere le lettere se non con molta difficoltà. Qui sono riuscita a fare le addizioni, ma rimango sempre un po’ indietro.

Tra sei giorni comincerò le lezioni in una nuova scuola, starò lì dalle 8.00 alle 16.00 e avrò un sostegno per lo studio. Qui potrò anche mangiare e non starò più male perché i bambini non rideranno più di me.

Sono felice in questa casa, ma in futuro non so cosa voglio fare. Mi piace fare da mangiare e Moni me lo lascia fare insieme a lei, mi piace pulire e lavare.

Cara amica, sai, io non ho i denti e ho male alle gengive… non so se ce li avrò… Tu che dici?

Ti abbraccio!